Venerdì 7 aprile alle ore 21 al Teatro Pergolesi di Jesi un concerto per tutta la famiglia, Il carnevale degli animali di Saint-Saëns e Lo schiaccianoci di Čajkovskij per la rassegna Sinfonica 3.0. L’Orchestra Sinfonica G. Rossini, in formazione cameristica, ne propone una sua interpretazione con il racconto e la direzione d’orchestra del poliedrico artista Noris Borgogelli (direttore e voce narrante).

La rassegna Sinfonica 3.0, organizzata e promossa dalla Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con l’Orchestra Sinfonica G. Rossini, propone un concerto per tutta la famiglia.

È Il carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns, venerdì 7 aprile alle ore 21 al Teatro Pergolesi di Jesi con l’Orchestra Sinfonica G. Rossini e il poliedrico artista Noris Borgogelli (direttore e voce narrante). 14 brani, tutti molto brevi, riferiti ciascuno ad un animale, alcuni famosissimi, tra cui il dolcissimo motivo del cigno, la spensieratezza del volo degli uccellini nella Voliera ed il mitico can can delle Tartarughe. In programma anche la suite dal balletto de Lo schiaccianoci di Čajkovskij, in una trascrizione per piccolo ensemble.

Il carnevale degli animali (Le Carnaval des Animaux) è una delle più famose opere del compositore francese Camille Saint-Saëns probabilmente per i suoi toni umoristici e canzonatori tanto amati dal pubblico. Scritto nel 1886 Il carnevale fu pensato come un divertissement ad uso privato, tanto che il compositore e pianista francese proibì che venisse data alle stampe prima della sua morte, eccezione fatta per il famoso Cigno che invece entrò nel catalogo ufficiale delle sue composizioni quando Saint-Saëns era ancora in vita e che fu reso famoso dal coreografo e ballerino russo Fokine. Si compone di 14 brevi brani che si susseguono: Introduzione e marcia reale del leone (pianoforti e strumenti), Galli e galline, Emioni, cavalli selvatici dell’Asia centrale, Tartarughe, L’elefante (contrabbassi, imitazione di melodie di Berlioz e Mendelssohn), Canguri (pianoforte solo), Acquario (flauto, armonica, pianoforti e gli archi che suonano una melodia), Personaggi dalle orecchie lunghe, interpretato sia come “Asini” sia come “Critici musicali” (interamente affidato ai due violini), Il Cucu nel profondo dei boschi (il pianoforte stende una base di sottofondo da cui spunta il suono del clarinetto), Uccelliera (il flauto è il protagonista di questo frammento, eseguendo trilli, scale, salti di note), Pianisti (scale ascendenti e discendenti al pianoforte), Fossili (lo xilofono esegue un frammento dalla Danza macabra dello stesso Saint-Saëns e un motivo dal Barbiere di Siviglia di Rossini), Il cigno (violoncello), Finale (ripresa di quasi tutti i temi precedenti in forma di polka e can-can).

Lo schiaccianoci è un celebre balletto nato dall’incontro tra Marius Petipa, autore del libretto, e il genio musicale di Piotr Ilic Čajkovskij. La trama, tratta da una favola di E.T.A. Hoffmann e reinterpretata in Francia da Alexandre Dumas, narra la storia del sogno di Clara (o, secondo le versioni predominanti di Masha, diminutivo russo di Maria). È la sera della vigilia di Natale; fra i regali che la bambina trova sotto l’albero c’è uno schiaccianoci a forma di soldatino, che animandosi danzerà con lei, sconfiggendo l’esercito dei topi e guidandola nel castello dei dolci. Tra i momenti più celebrati di questo balletto tardo-romanico, la scena dei fiocchi di neve e le danze di divertissement, ispirate alle danze tradizionali spagnole, arabe, cinesi e russe. Fu nella versione di Dumas che il racconto arrivò nelle mani del coreografo Petipa, il quale esaltò lo spirito magico-favolistico ed eliminò gli elementi psicologici più inquietanti. Composta tra il febbraio del 1891 e l’aprile del 1892, l’opera fu messa in scena per la prima volta al Teatro Marinskij di Pietroburgo il 6 dicembre del 1892.

Info biglietti:
0731 206888 – [email protected]