XVII PERGOLESI SPONTINI FESTIVAL
Corriere Adriatico, 10 settembre 2017
Una prima con suoni e immagini suggestive
Fabio Brisighelli
Finzione o realtà? L’interrogativo che assilla il capocomico nei “Sei personaggi” pirandelliani con riguardo
alla veridicità o meno degli improvvisati attori sulla scena è quanto ci è venuto in mente vedendo scorrere sullo schermo l’altra sera al Pergolesi, quale introduzione alla rappresentazione scenica, il filmato dell’intervista fatta ad Andrea Camilleri da Ugo Gregoretti padre (il noto regista) che interroga lo scrittore circa il rocambolesco ritrovamento, asserito da quest’ultimo, dei diari del pittore Caravaggio nella
fase convulsa della sua esistenza tra Napoli, Malta e la Sicilia: poi serviti allo stesso Camilleri per il suo romanzo, che con la musica di Lucio Gregoretti compositore (e figlio di Ugo) è diventato l’opera presentata in prima assoluta appunto a Jesi.
(…) Lo spettacolo che se ne è ricavato ci è sembrato particolarmente riuscito, per la sua cifra generale di eleganza scenico-visiva, per le suggestioni determinate sia dal gioco complesso delle immagini proiettate sullo sfondo, in una dilatazione onirica dilatata e quasi sospesa in un sogno dei momenti salienti delle tenebrose vicende vissute dal protagonista; sia dal corredo vocale e strumentale: l’uno affidato a un doppio coro, ognuno di quattro voci (bene amalgamate e calibratissime), pronto a amplificare la nuda recitazione del protagonista Caravaggio (Massimo Odierna) e a tradurla in un linguaggio madrigalesco di sicura presa emotiva; l’altro delegato alle sonorità cameristiche del gruppo ristretto dell’Ensemble Roma Sinfonietta diretta con senso d’equilibrio del contesto espressivo dal maestro Gabriele Bonolis.