SABATO 27 GIUGNO ORE 21, AL TEATRO PERGOLESI DI JESI, EMMA DANTE RICEVE IL PREMIO “VALERIA MORICONI” 2020 “PROTAGONISTA DELLA SCENA” AL TERMINE DEL SUO SPETTACOLO “ACQUASANTA”, MONOLOGO INTERPRETATO DA CARMINE MARINGOLA.

JESI (AN), 24 giugno 2020. Dopo l’assegnazione a Isabelle Huppert (nel 2009) e a Monica Guerritore (nel 2011), il Premio “Valeria Moriconi” – “Protagonista della scena” riparte nel quindicesimo anno della scomparsa della grande attrice, con il conferimento della terza edizione a Emma Dante, artista siciliana tra le più autorevoli e poliedriche della drammaturgia contemporanea, alla presenza della vincitrice. La cerimonia di premiazione si terrà sabato 27 giugno alle ore 21 al Teatro Pergolesi di Jesi, alla presenza della vincitrice. Proprio al Teatro Pergolesi, nel 1996, Emma Dante fu al fianco di Valeria Moriconi quale giovane attrice ne “La rosa tatuata” di Tennessee Williams.

Il Premio è stato istituito dalla Città di Jesi, Fondazione Pergolesi Spontini, Centro Valeria Moriconi e Amat (enti promotori) per conservare e continuare l’eredità artistica e culturale della grande attrice valorizzando il ruolo della donna sulla scena tra passato, presente e futuro. Collaborano e contribuiscono alla terza edizione le associazioni Club Nova Aesis, Lions Club di Jesi e Rotary Club di Jesi, il sostegno è del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e della Regione Marche.

Nell’assegnare all’unanimità la terza edizione del Premio “Protagonista della scena” a Emma Dante, la Commissione composta dagli enti Promotori ne ha sottolineato «la vibrante personalità culturale ed artistica, la polivalenza e la poliedricità nella visione del suo lavoro, l’istinto teatrale, la forza narrativa, una personale reinvenzione dell’arte scenica. Un’artista che colpisce al cuore lo spettatore, lo scuote e lo fa ragionare sull’essenza della quotidianità e del mondo, nel rapporto complesso del “pianeta donna” con gli spigoli dell’universo che lo circonda».

Il Premio “Valeria Moriconi” 2020 – “Protagonista della scena” verrà consegnato al termine dello spettacolo “Acquasanta”, scritto e diretto da Emma Dante, un monologo interpretato da Carmine Maringola, produzione della Compagnia Sud Costa Occidentale, con il pubblico che tornerà finalmente ad assistere ad un evento teatrale a Jesi, dopo i mesi di chiusura imposta dalle misure di contenimento del Covid-19. A seguire, conversazione fra Emma Dante e il direttore dell’Amat Gilberto Santini con l’assegnazione del Premio Moriconi 2020 e la consegna dell’opera Eliseo Mattiacci, “Sospensione magnetica”, litografia firmata del 2006. Ciò avverrà nelle condizioni di piena sicurezza, con tutte le precauzioni e i dispositivi previsti per le attività in presenza di pubblico, a partire dal rilevamento della temperatura all’ingresso con termoscanner, distanziamento interpersonale, e in presenza di un numero limitato di spettatori.

Lo spettacolo “Acquasanta”, scritto e diretto da Emma Dante, monologo interpretato da Carmine Maringola, è il primo capitolo de «La trilogia degli occhiali», tre lavori indipendenti in cui l’emarginazione, l’alienazione, la povertà e la vecchiaia vengono viste attraverso le spesse lenti che i protagonisti portano. In “Acquasanta” parla – a prua di una nave immaginaria – il mozzo-marinaio ‘o Spicchiato’, soprannome che allude all’acqua del mare. Esperto nel manovrare gli ingranaggi che muovono la nave, ‘o Spicchiato si salva dalla finta burrasca che mette in scena per rievocare i ricordi della sua vita di mozzo. È imbarcato dall’età di 15 anni e da allora non scende dalla nave. Non crede alla terraferma, per lui è ‘n’illusione. Sopra la sua testa pende il tempo del ricordo: una trentina di contaminati ticchettìano inesorabili. Poi suonano e tutto tace. Il mare smette di respirare e ‘o Spicchiato rivive l’abbandono. Un giorno la nave salpa senza di lui, lasciandolo solo e povero sul molo di un paese straniero: la terraferma. Proprio lui che giù dalla nave si sente perso, che ha votato la sua vita alla navigazione, che giorno e notte ha bisogno di parlare con il suo unico grande amore: il mare. Le voci della ciurma, del capitano, gli rimbombano nella testa e ‘o Spicchiato, cantastorie, tira i fili dei suoi pupi. Ma a forza di aspettare, il mozzo, diventa di legno come polena di un vecchio galeone.

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