La Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi celebra domenica 10 maggio i cento anni della nascita di Josef Svoboda (1920-2002) con il ricordo del suo allievo e scenografo marchigiano Benito Leonori.

La Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi ricorda domenica 10 maggio, attraverso un video sui suoi canali social (Facebook e Instagram), i cento anni della nascita di Josef Svoboda (Čáslav, 10 maggio 1920 – Praga, 8 aprile 2002), l’artista che nel secolo scorso ha rivoluzionato il concetto dello spazio scenico e della luce.

L’iniziativa è un omaggio al genio creativo dello scenografo ceco, appunti di un percorso artistico straordinario con la testimonianza dello scenografo marchigiano Benito Leonori, allievo di Svoboda in allestimenti di successo tra cui, negli anni ‘90, la “Traviata” degli specchi, “Macbeth” e “Lucia di Lammermoor”; allestimenti scenici che poi lo stesso Leonori ha ricostruito per il Teatro Pergolesi di Jesi e la Fondazione Pergolesi Spontini, vincendo nel 2012 il Premio Speciale del XXXII premio della critica musicale “Franco Abbiati”.  “Josef Svoboda – ricorda Leonori – era un vero artista artigiano; le sue intuizioni ed i suoi lavori sono ancora oggi punti di riferimento per ogni scenografo, segni che non invecchiano mai e che possono essere rielaborati nella contemporaneità. È stato un grande maestro”.

Tra i lavori di Svoboda, il video ricorda la “Traviata” detta degli specchi, produzione per l’Arena Sferisterio di Macerata in cui Svoboda concepì uno specchio gigantesco quale fondale inclinato che rifletteva le tele dipinte sistemate sulle tavole del palcoscenico e gli artisti in ogni loro movimento. Dagli anni ‘90 ad oggi, tale produzione è rimasta nel cuore degli spettatori e nei cartelloni dei teatri italiani ed esteri, anche grazie alla ricostruzione per teatri storici operata dalla Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con lo Sferisterio.

Al magistero dell’artista ceco, la Fondazione Pergolesi Spontini ha dedicato dieci anni fa un articolato “Progetto Svoboda”, un percorso di approfondimento sull’artista che ha previsto la ricostruzione nel Laboratorio Scenografico a Jesi e la messa in scena dei più celebri allestimenti operistici da lui realizzati in Italia, la collaborazione al documentario internazionale “Divadlo Svoboda / Theatro Svoboda” con materiali d’archivio inediti, la partecipazione al Saie di Bologna 2012 in occasione degli “Incontri internazionali di scenografia contemporanea”, ed altre attività in collaborazione con l’organizzazione non-profit “Josef Svoboda-Scénograf” costituita dagli eredi.