Importante vetrina per il debutto di “Johann Sebastian Circus”: il nuovo spettacolo della compagnia El Grito Circo contemporaneo all’antica, coprodotto dalla Fondazione Pergolesi Spontini e nato tra i Teatri di Jesi e di Maiolati Spontini, aprirà a Pescara l’11esima edizione di Funambolika, Festival internazionale del nuovo circo. 

Debutta il 29 giugno alle ore 21,15 a Pescara nello chapiteau di Funambolika, Festival internazionale del nuovo circo che riunisce i più grandi acrobati provenienti dai 5 continenti, il nuovo spettacolo de EL GRITO Circo contemporaneo all’antica, la compagnia circense che ha sede al Teatro Pergolesi di Jesi e che si è esibito nelle arene più autorevoli della cultura in Europa e nel mondo. El Grito presenterà in questa occasione “Johann Sebastian Circus”, uno spettacolo onirico e visionario tra circo e musica dal vivo, di e con Fabiana Ruiz Diaz, Giacomo Costantini e Andrea Farnetani, in collaborazione con Andres Tato Bolognini. Si tratta di una nuova produzione nata dal work in progress tra i Teatri di Maiolati e di Jesi in coproduzione con la Fondazione Pergolesi Spontini. Il progetto è sostenuto dal MIBACT. Previste delle repliche: il 30 giugno, poi sabato primo luglio e il 3, 5 e 6 luglio, al Tendone area Ex Cofa (Lungomare Sud), ore 21,15.

Il Circo El Grito, definito ‘pioniere’ dalla critica nazionale, è il primo esempio italiano di circo contemporaneo sotto tendone che entra in maniera sistematica nei più importanti centri culturali del Paese declinando questo nuovo linguaggio nei suoi tre luoghi simbolo: la strada, il teatro e lo chapiteau. Il suo sodalizio con la Fondazione Pergolesi Spontini nasce lo scorso anno quando la giovane compagnia circense – dopo migliaia di chiolometri percorsi in mezza Europa e oltre 1000 recite di spettacoli messi in scena – ha trovato casa a Jesi presso lo storico Teatro Pergolesi. L’obiettivo è far condividere lo spazio e le suggestioni del medesimo palcoscenico – aperto ininterrottamente dal 1798 – a creativi di diverso stampo, affrontando e facendo coincidere la produzione con le sensibilità del mondo nomade e trasversale del circo contemporaneo e quello più codificato dell’opera lirica.