Convegno di studi
MUSICOLOGIA: CRITICA, FILOLOGIA E STORIA. IL RICORDO DI FRANCESCO DEGRADA

Gli interessi di Francesco Degrada studioso spaziavano dal Rinascimento alla contemporaneità; e se vi si potevano individuare alcuni temi conduttori, questi erano anzitutto l’opera italiana, con le sue mutevoli vicende e implicazioni internazionali dalle origini al primo Novecento; il Settecento strumentale e della civiltà musicale napoletana; il genere della cantata da camera; il dibattito estetico e la storia delle idee ma anche certe tendenze della nuova musica tra gli anni Settanta e Novanta. Tra gli autori da lui più studiati e amati – giacché per Degrada l’interesse storico-critico non era mai disgiunto dal sincero apprezzamento estetico – si incontrano Monteverdi e Vivaldi, Domenico Scarlatti e Pergolesi, Gluck e Mozart, Boccherini, Verdi e Gian Francesco Malipiero.

Alla forte impronta idealistica e crociana, all’epoca ancora dominante, Degrada intrecciò sin dall’inizio un’attenzione scrupolosa al dato testuale. Nei suoi scritti, tale attenzione si coglie nella correttezza del ritrovamento, dell’impiego della lettura e dell’interpretazione storica dei documenti; nell’importanza attribuita alla conoscenza e dunque alla ricostruzione filologica della tradizione testuale delle composizioni musicali; nel ruolo determinante dell’analisi stilistica e strutturale per la valutazione estetica; infine, nella necessità di interpretare il fatto musicale riconducendolo al suo più ampio contesto storico, sociale e culturale.

È alla luce dello spettro offerto da questo orientamento metodologico che, per esempio, Degrada iniziò a studiare le vicende della civiltà musicale napoletana del Settecento e di alcuni suoi protagonisti, aprendo nuove prospettive che indicarono l’esigenza di una sostanziale revisione storiografica di quelle vicende e, dunque, del loro stesso significato.

A tale riguardo si pensi in particolare agli studi su Pergolesi, di cui Degrada incominciò a occuparsi sin dalla tesi di laurea discussa nel 1964 (Giovanbattista Pergolesi: contributo ad un’interpretazione critica, relatore Guglielmo Barblan), e a quanta parte vi ricoprano la storia della recezione della figura del compositore e della sua musica, le questioni di attribuzione e i fenomeni di falsificazione che per due secoli hanno complicato non poco le ricerche su questo autore.

Per Degrada, Pergolesi resterà poi com’è noto l’interesse di una vita, fino all’ultimo convegno internazionale da lui organizzato (a Jesi, nel 2004); nell’arco di quarant’anni lo studioso raccolse una quantità impressionante di documentazione e di materiali preparatori per quella monografia che poi non ebbe il tempo di scrivere, ma della quale aveva già scelto il titolo, di per sé assai significativo: Giovanni Battista Pergolesi. Un viaggio nell’immaginario musicale.

E’ stata la Fondazione Pergolesi Spontini dunque ad aprire il convegno a Jesi, la città che diede i natali a Giovanni Battista Pergolesi e a cui Francesco Degrada è rimasto sempre affettuosamente e idealmente legato. Jesi dal canto suo gli è tributaria sia della impostazione di tutte le attività di produzione lirica pergolesiana – che hanno trovato e continuano a trovare nel Festival Pergolesi Spontini la massima espressione ormai internazionalmente riconosciuta – sia dell’impostazione di tutte le attività musicologiche ed editoriali che la Fondazione conduce su Pergolesi.

La Fondazione Pergolesi Spontini, nella fattispecie le produzioni pergolesiane da essa realizzate e messe in scena a Jesi nel corso dei vari anni, ha di fatto dato corpo agli insegnamenti impartiti dal grande studioso che ha potuto assistere solo in parte al coronamento di quel suo percorso. L’assegnazione del Premio Abbiati – il più prestigioso riconoscimento attribuito dalla critica italiana alle produzioni liriche – per la riproposizione a Jesi dell’opera omnia pergolesiana nei 300 anni dalla nascita del Compositore ha ulteriormente avvalorato la portata dell’intero progetto, immaginato disegnato e idealmente compiuto da Degrada.

L’attenzione al testo è stato un connotato essenziale dell’approccio di Degrada; la stessa attenzione, associata all’interesse per la musica viva, si ritrova infatti nella sua attività di curatore di edizioni. Degrada ha infatti coltivato un rapporto multiforme, diretto e coinvolto con la musica viva: oltre a curare le revisioni moderne di decine di partiture strumentali, sacre e operistiche di compositori italiani del Settecento, Degrada divenne membro dei comitati delle edizioni critiche di Vivaldi, Pergolesi, Bellini e Verdi, svolgendo altresì il ruolo di consulente per la Ricordi. Nella realizzazione delle edizioni, sempre concepite in funzione della concreta destinazione esecutiva, confluivano diversi aspetti della personalità di Degrada: la formazione del musicista, lo scrupolo scientifico del filologo, l’interesse culturale per una corretta valorizzazione delle composizioni del passato (aggiornata nel corso dei decenni alla generale evoluzione dei presupposti e dei criteri editoriali nonché delle tendenze della prassi esecutiva) e, appunto, il coinvolgimento nel presente della musica viva.

Nell’appuntamento di Jesi si è posto dunque l’accento sull’Edizione Nazionale delle Opere di Pergolesi, concepita da Degrada, e sul suo attuale stato dei lavori, con un’attenzione particolare sul titolo attualmente in lavorazione (il “San Guglielmo”) oggetto di produzione nella parallela edizione del Festival Pergolesi Spontini. L’appuntamento jesino ha voluto inoltre lanciare uno sguardo sui “nuovi cantieri” per la storia dello spettacolo nel Settecento. (Vai al programma).

Le edizioni critiche sono state al centro anche della tavola rotonda organizzata a Milano, nella “sua” università, in collaborazione con il Centro Studi Pergolesi sorto postumo per iniziativa degli studiosi a lui vicini che ne hanno raccolto il testimone. Tema dell’appuntamento milanese: il ‘700 e l’800 operistico – al di fuori della Scuola napoletana – e quello strumentale. (Vai al programma).

A gennaio 2017 si è svolto il convegno a Milano, nella “sua” Università: Francesco Degrada seppe fare della sua cattedra un importante punto di riferimento della vita culturale e della musicologia italiana e internazionale, riuscendo ad aggregare attorno a sé una comunità di studiosi appartenenti a generazioni più giovani, dei quali sapeva apprezzare il valore e l’indipendenza in ogni circostanza, persino in caso di “conflitto” (non è un caso se i suoi corsi universitari furono sempre molto frequentati dagli studenti, sia per il fascino degli argomenti trattati sia per l’ampiezza di orizzonti e prospettive in cui essi venivano contestualizzati).

L’Università di Milano ha costituito al proprio interno, nel 2008, il Centro Studi Pergolesi, conferendo sistematicità all’amplissima documentazione sopracitata, da Degrada raccolta nel corso del suo percorso professionale e simbolicamente proseguita nel suo nome dagli studiosi che ne hanno raccolto il testimone.
Fulcro dell’appuntamento milanese: il restante ‘700 operistico e quello strumentale, e un’ampia tavola rotonda sulle edizioni critiche.

Il ciclo di appuntamenti a Degrada dedicati si conclude a Venezia nei giorni 5-6 maggio 2017 con l’incontro di studio ospitato e organizzato dalla Fondazione Cini, focalizzato sull’attività di Degrada quale musicologo e critico militante in particolare negli ultimi decenni del secolo scorso.

Degrada ha trasmesso, in una lezione di rigore e umanità prodiga di suggerimenti e indicazioni, l’imperativo di un’onestà intellettuale assoluta, la chiarezza cristallina e, al contempo, la flessibilità metodologica e l’ampiezza della apertura culturale. Per tale motivo ancor oggi i suoi scritti appaiono decisivi per la messa a fuoco e la descrizione critica di certi temi, autori e capolavori della storia musicale.
A tutti noi il compito di continuare a tenere vivo il suo magistero presso le nuove generazioni.
(citazioni liberamente tratte da: Finchè non splende in ciel notturna faceStudi in memoria di Francesco Degrada,a cura di Cesare Fertonani, Emilio Sala, Claudio Toscani)

Parte  I:
Oltre le usate carte. Nuovi cantieri per la storia dello spettacolo nel settecento
Jesi, Teatro G.B. Pergolesi, Sale Pergolesiane, 10 settembre 2016
Coordinatori: Francesco Cotticelli, Paologiovanni Maione
VAI AL PROGRAMMA 

Parte II:
Il Sette e l’Ottocento negli studi di Francesco Degrada: la musica strumentale, l’opera, le edizioni critiche
Milano, Università degli studi – Sala Napoleonica, 20 gennaio 2017
Coordinatori: Claudio Toscani, Cesare Fertonani
VAI AL PROGRAMMA

Parte III:
Per Francesco Degrada. La critica musicale e la musicologia italiana negli anni dell’impegno
Venezia, Fondazione Cini – Sala Barbantini, 5-6 maggio 2017
Coordinatori: Gianmario Borio, Adriana Guarnieri, Franco Piperno

COORDINAMENTO SCIENTIFICO
Comitato Scientifico Pergolesiano della Fondazione Pergolesi Spontini
Fase I – Jesi: Francesco Cotticelli, Paologiovanni Maione
Fase II – Milano: Claudio Toscani, Cesare Fertonani
Fase III – Venezia: Gianmario Borio, Adriana Guarnieri, Franco Piperno

COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO
Antonella Bonanni
(Fondazione Pergolesi Spontini, Jesi)

Claudio Toscani, Cesare Fertonani
(Centro Studi Pergolesi, Università degli Studi di Milano)

Gianmario Borio
(Fondazione Giorgio Cini, Venezia) 

Info:
Fondazione Pergolesi Spontini
Teatro G.B. Pergolesi
Largo Francesco Degrada, 5 – 60035 Jesi AN
tel. +39 0731 202944 – 215643
[email protected]
www.fondazionepergolesispontini.com  

Centro Studi Pergolesi
Università degli Studi di Milano
Via Noto, 6 – 20141 Milano
tel. +39 02 50332013
[email protected]
www.centrostudipergolesi.unimi.it

Fondazione Giorgio Cini
Istituto di Musica
Isola di San Giorgio Maggiore – 30124 Venezia
tel. +39 041 39 041
[email protected]
www.cini.it

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