“Carmen”, di Georges Bizet, con la direzione di Beatrice Venezi e la regia di Paul-Émile Fourny, chiude la 52esima Stagione Lirica del Teatro Pergolesi, venerdì 20 e domenica 22 dicembre (anteprima giovani il 18 dicembre) per la 52^ Stagione Lirica di Tradizione. L’opéra-comique va in scena nella versione originale del 1875, in lingua francese e con i dialoghi parlati.

Sarà la “Carmen”, il titolo più celebre di Georges Bizet (1838-1875), a chiudere la 52esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi, al termine di un cartellone dedicato alle grandi protagoniste femminili con “Madama Butterfly”, “Turandot” e il tributo alla Luna in una nuova produzione di “CircOpera”.

Venerdì 20 dicembre alle ore 20.30, domenica 22 alle ore 16, con anteprima giovani mercoledì 18 dicembre alle ore 16, la “Carmen” arriva al Teatro Pergolesi di Jesi in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche. L’opéra-comique in quattro atti su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, dalla novella eponima di Mérimée, viene proposta nella versione originale, in lingua francese e con i dialoghi parlati, che debuttò all’Opéra-Comique di Parigi il 3 marzo 1875; alcuni dialoghi sono stati modificati a cura di Opéra-Théâtre de Metz Métropole. Edizione Alkor. Dopo le date di Jesi, l’opera andrà in scena tra gennaio e febbraio 2020 nei teatri di Fano, Ascoli Piceno e Fermo.

Sul podio, la giovane e affermata Beatrice Venezi, tra le poche donne al mondo a dirigere orchestre a livello internazionale; innovativa, paladina di femminilità, nel 2018 è stata inserita da “Forbes” nell’elenco dei 100 giovani Under 30 leader del futuro. La regia è di Paul-Émile Fourny che torna a Jesi dopo i successi di “Aucassin et Nicolette” (2019), “Werther” (2007), “Cavalleria Rusticana” e “Pagliacci”(2016). Per questo nuovo allestimento, le scene sono state realizzate nei Laboratori scenografici della Fondazione Pergolesi Spontini a Jesi e sono firmate da Benito Leonori, i costumi sono di Giovanna Fiorentini, light designer è Patrick Méeüs. Nel ruolo del titolo è il mezzosoprano canadese Mireille Lebel al suo debutto in Italia, mentre il tenore Enrico Casari sarà per la prima volta Don José. Anna Bordignon è Micaëla, Margherita Hibel canta Frasquita, Mercedes è Martina Rinaldi, Escamillo è Pietro Di Bianco; nella compagnia di canto, inoltre, Tommaso Caramia (Dancairo), Vasyl Solodkyy (Remendado), Andrea Tabili (Zuniga), Giacomo Medici (Moralès). Lilas Pastia è Francesco Mattioni. Suona la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro del Teatro della Fortuna “M. Agostini” di Fano è diretto da Mirca Rosciani, i Pueri Cantores “D. Zamberletti” di Macerata sono guidati da Gian Luca Paolucci.

L’argomento è tratto, molto liberamente, dal romanzo omonimo di P. Mérimée. Al libretto collaborò lo stesso Bizet, scrivendone anche alcune parti (tra cui le parole della famosa habanera cantata dalla protagonista, “L’amour est un oiseau rebelle”). La “Carmen” del 1875 appartiene al genere dell’opéra-comique ed era dunque, nella sua versione originale, composta da dialoghi recitati alternati alle parti musicali, è in tale forma che viene rappresentata a Jesi.

Il regista Paul-Émile Fourny ne propone un’angolazione originale, in stile indagine della polizia, con un delitto consumato all’interno di un teatro – le scene sono una perfetta ricostruzione del Teatro Moriconi di Jesi – di cui si cerca di stabilire le responsabilità. Da qui parte, come un flashback, la vicenda, con la compagnia dei contrabbandieri trasposta in quella degli artisti teatrali; la protagonista Carmen è un’attrice, al centro di mondo divertente, vivente e ribelle, opposto all’universo di “poliziotti” incarnato dall’agente Moralès, dal commissario Zuniga e dall’ispettore José. «Ho voluto proporre una lettura più contemporanea ma rispettosa dell’opera, evitando la caricatura spagnola per meglio sviluppare la drammaturgia” – spiega Paul-Émile Fourny. “L’idea è quella di una messa in scena vicina alle serie televisive poliziesche, e in particolare a quelle che si svolgono negli anni 50-60, perché Carmen è la storia di un crimine, in cui la protagonista è la vittima. Il mio sguardo è femminista, Carmen afferma le sue scelte di vita, sia professionali che personali; con un carattere forte, indurito, deve combattere per rivendicare il suo status di donna libera».

La 52^ Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi Stagione è organizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, con la direzione artistica di Cristian Carrara. La sostengono il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, e la Regione Marche; Soci Fondatori Comune di Jesi e Comune di Maiolati Spontini, Partecipanti Aderenti Comune di Monsano, Partecipante Sostenitore Camera di Commercio delle Marche, Fondatori Sostenitori Gruppo Pieralisi e Starcom Italia, con il patrocinio di Consiglio Regionale delle Marche. Educational partner Trevalli Cooperlat. Sponsor PS Medical Center, DPA srl, Estra Prometeo. Si ringraziano UBI BANCA, CLABO SPA e tutti i Mecenati 2019 per il contributo erogato tramite Art Bonus.