Regista. Veneziano, allievo di Giovanni Poli, debutta nel 1979 nella prosa e cinque anni dopo nella lirica. Particolarmente interessato al teatro del Sei-Settecento, si avvicina per la prima volta all’opera con II caffè di campagna di Galuppi, Prima la musica, poi le parole di Salieri e Der Schauspieldirektor mozartiano, cui tanno seguito, tra gli altri, gli allestimenti della prima assoluta di Lego di Nicola Campogrande, Die lustige Witwe di Lehàr e, al São Carlos di Lisbona, Lady, Be Good! di Gershwin. Tra gli impegni recenti si ricordano l’inedito donizettiano Pietro il Grande al Festival della Valle d’Itria e per il Teatro La Fenice, per il quale è direttore della produzione, L’elisir d’amore, Il barbiere di Siviglia, L’inganno felice, La sonnambula, La scala di seta, riproposta anche al Comunale di Sassari, Il signor Bruschino, il dittico Agenzia matrimoniale di Roberto Hazon – Il segreto di Susanna di Ermanno Woll-Ferrari e nel 2017 Gina di Francesco Cilea.
Regista. Veneziano, allievo di Giovanni Poli, debutta nel 1979 nella prosa e cinque anni dopo nella lirica. Particolarmente interessato al teatro del Sei-Settecento, si avvicina per la prima volta all’opera con II caffè di campagna di Galuppi, Prima la musica, poi le parole di Salieri e Der Schauspieldirektor mozartiano, cui tanno seguito, tra gli altri, gli allestimenti della prima assoluta di Lego di Nicola Campogrande, Die lustige Witwe di Lehàr e, al São Carlos di Lisbona, Lady, Be Good! di Gershwin. Tra gli impegni recenti si ricordano l’inedito donizettiano Pietro il Grande al Festival della Valle d’Itria e per il Teatro La Fenice, per il quale è direttore della produzione, L’elisir d’amore, Il barbiere di Siviglia, L’inganno felice, La sonnambula, La scala di seta, riproposta anche al Comunale di Sassari, Il signor Bruschino, il dittico Agenzia matrimoniale di Roberto Hazon – Il segreto di Susanna di Ermanno Woll-Ferrari e nel 2017 Gina di Francesco Cilea.