PROGRAMMA

45^ STAGIONE LIRICA DI TRADIZIONE
dal 5 ottobre al 25 novembre 2012
JESI, TEATRO G.B. PERGOLESI
DEDICATA A JOSEF SVOBODA nel decennale della scomparsa

mercoledì 3 ottobre 2012, ore 16 – anteprima giovani
venerdì 5 ottobre 2012, ore 21
domenica 7 ottobre 2012, ore 16
Jesi, Teatro G.B. Pergolesi
I PURITANI
Opera seria in tre parti
Libretto di Carlo Pepoli dal dramma storico Têtes Rondes et Cavaliers di Jacques-Francois Polycarped’ Ancelot e Joseph Xavier Boniface
musica di Vincenzo Bellini
Prima rappresentazione: Parigi, Théâtre Italien, 24 gennaio 1835

Lord Gualtiero Valton Luciano Leoni
Sir Giorgio Luca Tittoto
Lord Arturo Talbo Yijie Shi
Sir Riccardo Forth Julian Kim
Sir Bruno Robertson Dario Di Vietri
Enrichetta di Francia Elide De Matteis Larivera
Elvira Maria Aleida

direttore Giacomo Sagripanti
regia Carmelo Rifici
scene Guido Buganza
costumi Margherita Baldoni
assistente alla regia Alessio Maria Romano

FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana
Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”
maestro del coro Pasquale Veleno

figuranti Alessia Sanges, Larisa Maria Anca, Andrea Giaccaglini, Egidio Egidi, Paolo Brilli, Omar Flamini

in coproduzione con
TEATRI DEL CIRCUITO LIRICO LOMBARDO:
Teatro A. Ponchielli di Cremona, Teatro Sociale di Como, Teatro Grande di Brescia, Teatro Fraschini di Pavia
Nuovo allestimento

Melodramma serio in tre parti, è l’ultima opera di Vincenzo Bellini; il compositore catanese infatti morirà pochi mesi dopo la prima a soli 34 anni.
Bellini, trasferitosi a Parigi in cerca di fama europea, si congedava dall’arte e dal mondo con I Puritani: un’opera per certi versi nuova, che rivela una complessità orchestrale, un utilizzo di effetti timbrico-strumentali ricchi e accurati, una sperimentazione armonica unita ad una ricerca del colore, una mutevolezza ritmica assenti nei precedenti lavori. I Puritani fanno il più ampio sfoggio di idee melodiche felici, di momenti improntati a un lirismo espansivo, tipicamente italiano.
La vicenda è ambientata in Inghilterra durante la guerra civile tra i Puritani e il re Carlo I ma Bellini pone l’accento sui sentimenti e le passioni che agitano l’animo dei protagonisti, Elvira e Arturo. Anche Elvira come le protagoniste femminili delle altre due opere in cartellone perde la ragione credendo di essere tradita da Arturo, ma alla fine dell’opera coronerà il suo sogno d’amore.

mercoledì 7 novembre 2012, ore 16 – anteprima giovani
venerdì 9 novembre 2012, ore 21
domenica 11 novembre 2012, ore 16
Jesi, Teatro G.B. Pergolesi
MACBETH
Melodramma in quattro atti
Libretto di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei
dall’omonima tragedia di W. Shakespeare
musica di Giuseppe Verdi
Edizioni Universal Music Publishing Ricordi srl, Milano
Prima rappresentazione: Firenze, Teatro della Pergola, 14 marzo 1847

Macbeth Luca Salsi
Banco Mirco Palazzi
Lady Macbeth
Tiziana Caruso
Dama di Lady Macbeth Miriam Artiaco
Macduff Thomas Yun
Malcom Dario Di Vietri
Medico Carlo Di Cristoforo
Domestico di Macbeth, Sicario, Araldo Andrea Pistolesi

direttore Giampaolo Maria Bisanti
regia e luci Henning Brockhaus
allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini da un’idea di Josef Svoboda
ricostruzione scenografica Benito Leonori
costumi Nanà Cecchi
coreografie Maria Cristina Madau
assistente alla regia Valentina Escobar

FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana
Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”
maestro del coro Pasquale Veleno

in coproduzione con
FONDAZIONE TEATRO LIRICO G. VERDI DI TRIESTE
FONDAZIONE TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA
Nuovo allestimento

Melodramma in quattro atti, è la prima delle tre opere che Verdi scrive su soggetto shakespeariano, attratto dalle problematiche morali del teatro del drammaturgo inglese: il rapporto con la propria coscienza, la presenza del male nell’uomo, il desiderio di potere.
La parabola dell’eroe, che intraprende la via dell’ambizione e travolge tutto ciò che gli si oppone, viene sviluppata con grande rapidità. A Lady Macbeth si attribuisce la maggior responsabilità degli orrendi delitti compiuti dal marito e mentre lei sprofonda negli abissi della follia (la scena del sonnambulismo è il fulcro dell’opera) a Macbeth viene riservata una morte dignitosa, quasi “eroica” sul campo di battaglia.
Anche la dimensione che percepisce l’orecchio è sempre qualcosa che confonde le voci dell’interno, le voci della coscienza, con quelle esterne, che prendono la forma di lamenti, mormorii, colpi. Questo gioco su dimensioni subliminari, che riguardano la coscienza e la componente sovrannaturale, si traduce in partitura con un’attenzione straordinaria alle componenti timbriche e strumentali. Per la sublimità della scena del sonnambulismo, fulcro dell’opera insieme alla gran scena delle apparizioni, Verdi ricerca sonorità arcane, colori singolari anche per gli episodi delle streghe e sempre e ovunque la presenza del cromatismo, veste sonora del male, del soprannaturale, del demoniaco.

giovedì 22 novembre 2012, ore 16 – anteprima giovani
venerdì 23 novembre 2012, ore 21
domenica 25 novembre 2012, ore 16
Jesi, Teatro G.B. Pergolesi
LUCIA DI LAMMERMOOR
Dramma tragico in tre atti
Libretto di Salvatore Cammarano
da The Bride of Lammermoor di W. Scott
musica di Gaetano Donizetti
Edizioni Universal Music Publishing Ricordi srl, Milano
Prima rappresentazione: Napoli, Teatro San Carlo, 26 settembre 1835

Lord Enrico Asthon Julian Kim (23-25/11) / Alexandru Aghenie (22/11)
Miss Lucia Sofia Mchedlishvili (23-25/11) / Romina Casucci (22/11)
Sir Edgardo di Ravenswood Gianluca Terranova (23-25/11) /Giacomo Patti (22/11)
Lord Arturo Bucklaw Alessandro Scotto di Luzio
Raimondo Giovanni Battista Parodi
Alisa Cinzia Chiarini
Normanno Roberto Jachini Virgili

direttore Matteo Beltrami
regia e luci Henning Brockhaus
allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini da un’idea di Josef Svoboda
ricostruzione scenografica Benito Leonori
costumi Patricia Toffolutti
coreografie Emma Scialfa
assistente alla regia Valentina Escobar

FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana
Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”
maestro del coro Pasquale Veleno

in coproduzione con
TEATRI DEL CIRCUITO LIRICO LOMBARDO:
Teatro A. Ponchielli di Cremona, Teatro Sociale di Como, Teatro Grande di Brescia, Teatro Fraschini di Pavia
TEATRO DELL’AQUILA DI FERMO
TEATRO COCCIA DI NOVARA
TEATRO ALIGHIERI DI RAVENNA
Nuovo allestimento

Lucia di Lammermoor, dramma tragico in due parti di Gaetano Donizetti, deriva il soggetto da un romanzo di W. Scott i cui lavori dai primi dell’800 invadono l’Europa, tradotti, imitati, sceneggiati in drammi e melodrammi; ottimi serbatoi di ingredienti spettacolari: manieri diroccati, cimiteri, uragani, incontri notturni, fantasmi di dame trucidate. I protagonisti sono preda di passioni violente, dilaniati da esplosioni di furore, spesso visionari.
Per un singolare destino Donizetti aveva già descritto la demenza in varie opere, ma in Lucia il canto ornato e fiorito ha anche il compito di esprimere orrore e terrore, come nella celebre aria della pazzia.
La strumentazione è abilmente correlata al mutare degli eventi scenici, anche attraverso interventi solistici. Nell’atmosfera notturna del parco, nel quale Lucia compare per la prima volta, è l’arpa ad annunciarla, con suoni sognanti; quando è convocata da Enrico, piagata dalla lunga assenza di Edgardo, è il lamento dell’oboe che la introduce; mentre nella scena della pazzia l’accompagna il suono ‘bianco’ e scarno del flauto.

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